Helping companies to leverage soft skills

IntervisteSoft skills

L’80% delle performance di un manager dipende dalle sue soft skills.

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Pasquale Natella – CEO at EXS Italy & SDA Professor

Interpret, through an algorithm, micro-movements of the facial muscles to see if the emotions of the speaker are actually consistent with what that person is saying.

It is not a scene from a science fiction movie, but one of the technologies used by EXS Italy, a company belonging to GiGroup that deals with Executive Search, guided by Pasquale Natella. About what strategy to adopt in dealing with the market at the moment, he has no doubts. “We have to be disruptive, and push the accelerator on innovation“.

Regarding digital disruption, can you enhance on what strategy the company adopts to meet the needs of the customers?

We put the manager at the centre of our attention, who we evaluate with a number of technologies allowing us to be as objective as possible. For example, we have developed a working model, the EXS leadership DNA, in collaboration with Bocconi University, which allows us an all round assessment of the candidates, bearing in mind all the variety of factors with which the leadership can be expressed.

In recent years, how has the balance between soft skills and hard skills changed, if at all, in the search and selection of candidates that you handle?

Managerial skills are predominantly soft skills. Based on the data in our possession, for senior managers, 80% of performance significance is due precisely to their soft skills. These are organisational and thinking skills. Qualities that really make the difference.

Placement and continuous learning services are moving more and more in synchrony. Today, how important is a candidate’s attitude towards continuous learning?

Their attitude towards learning is fundamental. We like to talk about learning agility, that is the ability to learn from different contexts, in different ways. An attitude that brings with it a more general capability of confronting diversity, people, the environment, problems. The value of a manager will increasingly depend on his confrontation skills.[:it]Pasquale Natella – CEO at EXS Italia & SDA Professor

Interpretare, attraverso un algoritmo, i micromovimenti dei muscoli del viso per capire se le emozioni di chi parla sono realmente coerenti con quanto quella persona sta dicendo.

Non è la scena di un film di fantascienza, ma una delle tecnologie utilizzata da EXS Italia, l’azienda del gruppo GiGroup che si occupa di Executive Search, guidata da Pasquale Natella. Che, su quale sia la strategia da adottare per confrontarsi in questo momento con il mercato, non ha dubbi. “Dobbiamo fare disruption, e spingere l’acceleratore sull’innovazione”.

A proposito di digital disruption, può spiegare meglio quale è la strategia dell’azienda per rispondere alle esigenze dei clienti?

Mettiamo al centro del nostro focus il manager, che andiamo a valutare con una serie di tecnologie che ci permettono di essere il più oggettivi possibile. Ad esempio, abbiamo sviluppato un modello di lavoro, l’EXS leadership DNA, in collaborazione con l’Università Bocconi, che ci permette una valutazione a 360 gradi delle candidature, tenendo conto di tutte le molteplicità con la quale la leadership si può esprimere.

In questi anni come si è modificato, se si è modificato, il bilanciamento tra soft skills e hard skills nei progetti di ricerca e selezione che curate?

Le competenze manageriali sono prevalentemente competenze soft. E, sulla base dei dati in nostro possesso, per i senior manager l’80% della significatività delle performance è data proprio dalle soft skills. Si tratta di competenze organizzative e di pensiero. Competenze che fanno realmente la differenza.

Servizi di placement e servizi di continuos learning si muovono sempre di più in modo sincrono. Quanto conta per un candidato, oggi, l’attitudine all’apprendimento continuo?

L’attitudine all’apprendimento è fondamentale. A noi piace parlare di learning agility, ossia della capacità di apprendere da contesti differenti, con modalità differenti. Un’attitudine che porta con sé una più generale capacità di confronto con la diversità, delle persone, degli ambienti, dei problemi. E sempre di più il valore di un manager dipenderà da questa sua capacità di confronto.

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